IA way: a che punto siamo con l’Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale
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Si parla tanto di Intelligenza Artificiale e di come possa aiutarci a migliorare il nostro lavoro e la nostra vita quotidiana: anche il motore di ricerca Google come scrive Il Post in questo articolo vuole convincere miliardi di persone a utilizzare i suoi sistemi di intelligenza artificiale, per avere tutte le risposte. 

Phillip Koralus, filosofo che lavora con l’intelligenza artificiale, insieme ai suoi colleghi dell’Università di Oxford sta sviluppando in Inghilterra un nuovo sistema per riuscire a lavorare al meglio con l’IA, integrandola nel nostro mondo. Ed è convinto che la filosofia sia il mezzo più adatto per proteggere l’umanità. 

“Il paradigma odierno di intelligenza artificiale ci ha permesso un incredibile aumento delle capacità umane, ma potremmo non essere tanto vicini alla visione di un’IA come entità indipendente con una mente propria quanto alcuni potrebbero credere”. – Phillip Koralus

Ma cosa sappiamo davvero dell’IA? 

Partiamo prima di tutto dalla sua definizione.
L’Intelligenza Artificiale (in sigla IA) è la capacità di un sistema informatico di simulare l’intelligenza umana attraverso l’ottimizzazione di funzioni matematiche. 

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Oggi la questione etica è molto dibattuta tra scienziati e filosofi, Stephen Hawking durante un’intervista concessa alla BBC parlò dei pericoli dell’Intelligenza Artificiale, considerandola finanche “una minaccia per la sopravvivenza dell’umanità”. Siamo però tutti probabilmente nel sostenere che, più che un’IA etica, serva un’IA “trasparente”: come recita Wired nel suo ultimo approfondimento in materia “La discussione, quindi, non è sull’etica dell’IA, ma su quali caratteristiche tecniche debba avere l’IA per consentirci di usarla in modo etico. Tra queste, il Manifesto per la Sostenibilità dell’IA, della Fondazione per la Sostenibilità Digitale”…

Al di là delle questioni etiche è certo che l’Intelligenza Artificiale può aiutare le aziende ad innovarsi. Basti pensare ai vantaggi che porta nell’automazione dei processi, nell’analisi dei dati, nel miglioramento della sicurezza, nell’ottimizzare la catena di fornitura e nell’innovazione stessa di prodotti e servizi. 

IA e aziende: ci sono vantaggi?

Le aziende che scelgono di utilizzare l’Intelligenza Artificiale possono migliorare la propria competitività, efficienza e innovazione. Nel settore manifatturiero, ad esempio, diverse aziende la stanno utilizzando per migliorare la produzione e ridurre i tempi di fermo macchina attraverso la manutenzione predittiva.

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Alcuni dei principali vantaggi che le aziende possono ottenere se scelgono di utilizzare l’IA sono:

  • Aumento dell’efficienza operativa

L’IA può automatizzare attività ripetitive e time-consuming come la gestione delle email, l’elaborazione delle fatture e il servizio clienti, riducendo tempi e costi operativi. Per le aziende manifatturiere l’IA può prevedere i guasti delle macchine e programmare interventi di manutenzione preventiva, riducendo i tempi di fermo e i costi di riparazione.

  • Miglioramento della Customer Experience

L’IA può offrire esperienze personalizzate aumentando la soddisfazione e la fedeltà del cliente. Basti pensare alle piattaforme e-commerce, in grado di raccomandare prodotti basati sugli acquisti precedenti, oppure ai chatbot per il supporto clienti alimentati dall’IA, che possono fornire assistenza immediata e continua migliorando il servizio clienti e riducendo i tempi di risposta.

  • Ottimizzazione delle Decisioni Aziendali

L’IA consente di analizzare grandi volumi di dati per identificare trend e pattern; gli algoritmi di machine learning possono prevedere le tendenze del mercato e il comportamento dei clienti, aiutando le aziende a pianificare e adattare le loro strategie.

  • Innovazione e sviluppo di nuovi prodotti

L’IA accelera il processo di Ricerca e Sviluppo, consentendo alle aziende di creare nuovi prodotti e servizi innovativi. L’IA può inoltre supportare il design di prodotti attraverso simulazioni e ottimizzazioni, riducendo il tempo necessario per passare dall’idea al prodotto finale.

  • Miglioramento della Sicurezza

Cybersecurity: Le soluzioni di sicurezza basate su IA possono identificare e neutralizzare minacce in tempo reale, proteggendo i dati sensibili e le infrastrutture aziendali. Gli algoritmi di IA possono poi rilevare attività fraudolente analizzando anomalie nei comportamenti di transazione, proteggendo le aziende da perdite finanziarie.

  • Ottimizzazione della catena di fornitura

L’IA può ottimizzare la gestione dell’inventario prevedendo la domanda e suggerendo rifornimenti puntuali, riducendo i costi di stoccaggio e le scorte inutilizzate. Può inoltre migliorare l’efficienza della logistica ottimizzando percorsi di consegna e riducendo i tempi di trasporto.


L’Italia, però, sull’IA resta indietro

L’Italia, però, resta indietro nel panorama globale dell’intelligenza artificiale, dove la Cina sembra al momento leader indiscussa. Nel 2023 in Italia solo il 5% delle imprese ha utilizzato l’IA, rispetto all’8% della media Ue e all’11 della Germania (Fonte: Rapporto Annuale Istat).

Nel nostro Paese la maggiore concentrazione di imprese che adottano l’IA si riscontra nei comparti ICT (Information and Communication Technologies, 23,6 %), TLC (Telecomunicazioni, 13,3%) e Fabbricazione di computer (9,6%), e principalmente nelle unità di maggiori dimensioni.

In termini di area di utilizzo, mentre le grandi imprese spagnole (22,1%) e tedesche (17,9%) applicano l’IA prioritariamente all’automazione dei flussi di lavoro e al supporto decisionale, le omologhe italiane e francesi privilegiano l’analisi dei dati e l’apprendimento automatico (12,5 e 11,7%, rispettivamente). 

E anche se le aziende italiane conoscono bene le potenzialità dell’IA, incontrano numerosi ostacoli nel suo utilizzo come ci dice l’Istat nel suo ultimo Rapporto: gli alti costi (49,6%), la scarsa disponibilità e qualità dei dati necessari (45,5%), ma anche la mancanza di competenze (55,1% dei casi). 


Il piano europeo: il decennio digitale

L’Europa cerca dunque di adattarsi evidenziando la necessità di politiche efficaci e investimenti mirati e nel quadro del “decennio digitale” la Commissione europea ha fissato un ventaglio di obiettivi da raggiungere entro il 2030, per guidare la trasformazione digitale dell’Europa.
Nel complesso, la tabella di marcia italiana prevede un investimento che si aggira intorno ai 30 miliardi di euro, che attinge in larga parte ai fondi comunitari confluiti nel PNRR. Sono inoltre previsti altri stanziamenti a valere su programmi specifici di incentivo agli investimenti per la transizione digitale delle imprese. 

Obiettivo: aumentare fino al 75% la quota di imprese che utilizzano cloud computing, big data e IA nei processi aziendali

In particolare per quanto riguarda il tema della IA, tra gli obiettivi del piano c’è l’innalzamento fino al 75 per cento della quota di imprese che usano cloud computing, big data e IA nei processi aziendali. Per le aziende italiane, infatti, l’adozione dell’IA rappresenta un’opportunità significativa per prosperare in un mercato globale sempre più dinamico e competitivo, all’interno del quale l’IA non è più solo ma una vera e propria necessità.


Lo sapevi che?

AI for Good è la piattaforma informatica dell’ONU che ha l’obiettivo di promuovere l’IA attraverso lo sviluppo di progetti concreti nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, per migliorare la salute, il clima, il genere, la prosperità inclusiva, etc…
A partire dal 2017 AI for Good organizza ogni anno un evento globale, l’edizione 2024 è fissata per il 30/31 maggio 2024 a Ginevra, in Svizzera.

Ue, via libera definitivo alla legge sull’IA

Il 21 maggio 2024 il Consiglio dell’UE ha dato il via libera definitivo alla AI act, la legge dell’Unione europea che, prima al mondo, regolerà l’uso e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. 

La legge si pone sostanzialmente due obiettivi: tutelare i cittadini e gli stessi sistemi democratici dai rischi (a partire dai deepfake e dalla disinformazione che può scaturirne) di una tecnologia ancora in fase di esplorazione e sperimentazione; incentivare lo sviluppo dell’Ia in Europa, per accorciare la distanza che l’Unione ha accumulato nei confronti dei suoi competitor globali, Stati Uniti e Cina in testa.